giovedì, Luglio 31, 2025

Il segreto di Liberato non esiste, ma non dispiace a nessuno

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Dal 9 maggio al cinema trovate “Il segreto di Liberato”, un film che mescola documentario e animazione, realtà e segreti.

Una data simbolica e piena di aspettative quella del 9 maggio, che ogni anno alimenta il sogno (o il segreto) di Liberato, al punto da farne un film.

Non ci sono risposte, forse neanche domande. Il mistero non è risolto, anzi, s’infittisce attraverso un prodotto intrigante, dal ritmo serrato, che attraverso video inediti e intimi, racconta di quanto il lavoro che ha portato Liberato in questi anni ad essere così autentico, pur non avendo un volto al quale aggrapparsi, sia stato tutt’altro che “pensato a tavolino”.



Il segreto di Liberato

Il Segreto di Liberato, film diretto di Francesco Lettieri e Giorgio Testi con l’animazione diretta da Giuseppe Squillaci e LRNZ, è un documentario incentrato su Liberato, l’artista partenopeo dall’identità ignota. La sua carriera ha inizio nel 2017 con la sua musica che fonde la tradizione neo-melodica napoletana, l’R&B e l’elettronica con alcune influenze hip-hop. Di lui non si sa nulla, si ignora perfino il viso, al suo posto, però, si conosce il suo simbolo: una rosa. Tra le poche esibizioni, che sono rimaste nella storia per la loro memorabilità, ricordiamo Rotonda Diaz a Napoli, il C2C di Torino, Milano Rocks all’Ippodromo di San Siro ma anche il Rock in Roma, dove il suo nome ha riunito 25mila persone. Non solo in Italia, ma anche al di là dei nostri confini, il suo nome ha acquisito notorietà, infatti Liberato si è esibito Sónar a Barcellona, ma ha segnato doppie date anche a Berlino, Parigi e Londra.
Liberato è uno dei segreti di Napoli, che tra i suoi vicoli e i suoi palazzi nasconde ‘o munaciell’, ‘a bella ‘mbriana, ‘o sang’ ‘e san Gennaro, ‘a sirena Partenope e molti altri, tra cui l’identità del cantante.

Fenomeno Liberato

Guardando il film non conoscerete il suo segreto, ma conoscerete Liberato: la sua voce, la sua musica, il suo passato, la sua visione dell’amore, attraverso un punto di vista diretto, tutto ciò che c’è dietro la maschera.

Il senso del film è tutto lì: importa realmente a qualcuno conoscere la sua vera identità? Dare un volto a quella visione musicale ed emotiva, farò accrescere o diminuire il suo successo?
Avrebbe avuto lo stesso successo con un nome o un viso qualunque?

Quello che è certo è che il fenomeno di Liberato è riuscito ad alimentarsi, nel tempo, da solo, senza sovrastrutture. Non è un caso che il mese di maggio è diventato il suo mese. Non è un caso se le teorie complottistiche negli anni si sono sprecate.

9 maggio

Liberato è riuscito in pochi anni a diventare un simbolo, creando attorno al suo mistero un’immagine della città diversa, misteriosa, che stravede per lui incondizionatamente, che si rivede nella sua visione di Napoli, dell’amore e, perché no, anche in quel segreto. 

Adesso, la domanda sorge spontanea… quale segreto da (non) scoprire ci riserverà il prossimo 9 maggio?



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