martedì, Luglio 8, 2025

Pio Stellaccio, il nuovo volto di Enzo scanno, l’unica figura maschile salvata da Elena Ferrante

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Pio Stellaccio è Enzo Scanno nella stagione finale de L’Amica geniale. L’uomo rappresenta l’unica caratterizzazione maschile positiva elaborata dalla penna brillante di Elena Ferrante. Durante l’evoluzione di questo personaggio, nella quarta stagione, Enzo Scanno assume maggior rilievo. Se nelle stagioni precedentiil personaggio era interpretato da Giovanni Busetti, nell’ultima, le vesti sono assunte dall’attore campano, che ha studiato recitazione all’Accademia D’Arte Drammatica Silvio D’Amico e che si è diviso fra teatro e televisione.

Pio Stellaccio è noto per i ruoli in ‘Don Matteo’, ‘Mina Settembre’, ‘Il maresciallo Rocca’, ‘Il clan dei camorristi’ e prestissimo lo vedremo in “Champagne”, il film della Rai sulla vita di Peppino di Capri.

Partendo dal ruolo di Enzo Scanno ha avuto inizio la nostra intervista a Pio Stellaccio

Hai preso parte al cast de L’amica geniale 4, diretto da Laura Bispuri, interpretando Enzo Scanno, compagno di Lila; l’unico personaggio maschile che viene salvato dalla penna di Elena Ferrante presentandosi gentile, e accudente nei confronti del mondo femminile. Ma chi è il “tuo” Enzo Scanno, come lo descriveresti?

Mi piace pensare al mio Enzo Scanno come ad un uomo normale. Un uomo che ha cura per l’universo femminile semplicemente perché ha attenzione per le persone, perché è un uomo profondamente empatico che sa mettersi nei panni degli altri. Di conseguenza comprende che il mondo femminile, soprattutto in determinati contesti storici e sociali, è soggetto a discriminazioni e prepotenze come facesse parte di un gruppo di minoranza. Chiaramente il suo livello di protezione è più alto quanto più ama le persone che sente in pericolo. L’aspetto che più mi piace è il fatto che a tutto questo Enzo non arrivi col ragionamento, ma con il cuore.

Cos’è che tiene uniti Lila ed Enzo? Qual è l’elemento fondamentale sul quale si basa il loro rapporto?

Credo che a tenere uniti Lila ed Enzo in quest’ultima stagione ci sia un forte senso di squadra, quello che si raggiunge nei rapporti sani maturi dove c’è il rispetto della personalità dell’altro, l’accettazione dei suoi limiti ed il sostegno delle sue fragilità. Un rapporto costruito con fatica negli anni avvicinandosi lentamente senza invadere lo spazio dell’altro, qualcosa di realizzabile solo attraverso un amore sincero.

Insieme a Lila, Enzo si trova necessariamente a dover fronteggiare il tema della perdita, in questo caso della figlia. Per entrare interamente in parte, hai pensato ad un episodio particolare della tua vita che ti ha permesso di far emergere onestamente, e in modo vivido, questo tipo di dolore?

Il mio approccio all’interpretazione avviene in maniera empatica col personaggio. È difficile io attinga a parallelismi con miei vissuti in prima persona; cerco più che altro di attingere alle esperienze di uomini o donne che conosco, persone con cui ho parlato di certi argomenti e mi hanno trasmesso la loro visione o le loro emozioni nel vivere determinate situazioni. Anche per la perdita della figlia ho ripensato a due tragici avvenimenti di persone a me vicine ed alle parole che hanno usato nel condividere con me il loro dolore.

Lila e Lenù, due ragazze divenute ormai donne nella stagione finale, tra le due chi è per te l’amica geniale?

Ad oggi, dopo tante riflessioni a riguardo, mi viene da dire che l’amica geniale è la fusione delle due. Come avviene nel momento in cui Lila e Lenù scrivono il loro testo contro i Solara, a quattro mani; cosa che mi fa fantasticare anche sul fatto che la pienezza e la sincerità della scrittura di Elena Ferrante possa essere il risultato di due menti e due anime che sanno funzionare assieme e completarsi come le eroine del romanzo.

Prima di interpretare Enzo Scanno, ti eri già imbattuto nei romanzi di Elena Ferrante?

Non avevo letto i libri della Ferrante; ne avevo sicuramente sentito parlare già da alcuni anni da conoscenti o attraverso i prodotti televisivi che ne sono derivati, ma essendo solitamente un fruitore di altri generi letterari è stato solo con l’arrivo di Enzo nella mia vita che ho potuto apprezzare quella scrittura e capire perché fosse tanto amata. 

Una serie seguita da moltissime persone, secondo te qual è la chiave del suo successo?

Credo che il fattore determinante del suo successo si trovi principalmente nell’onestà del racconto dei rapporti personali, nella capacità di introspezione dei personaggi, delle mille sfumature che hanno le persone sfuggendo al facile incasellamento che facciamo di uomini e donne che ci circondano ogni giorno; tutto questo senza perdere la potenza degli archetipi più che presenti nei personaggi principali. Senza dimenticare la sincerità del racconto delle ambiguità che si creano nei rapporti di amore ed amicizia sullo sfondo di cinquant’anni di contraddizioni di storia d’Italia.

Attualmente hai preso parte anche al cast nel film biopic “Champagne” su Peppino di Capri, diretto da Cinzia TH Torrini, in cui interpreti il padre del cantante, ci puoi anticipare qualcosa?

Nel biopic per la tv sulla vita di Peppino di Capri interpreterò suo padre, Bernardo Faiella, che ne ha sicuramente determinato importanti scelte di vita. Un personaggio in cui tanti genitori potranno riconoscersi nella loro ricerca, spesso testarda o goffa, anche se sincera, del bene dei figli. E sono sicuro che grazie alla direzione della regista, Cinzia TH Torrini, sarà un racconto che appassionerà molto anche i giovani.

Grazie a Pio Stellaccio dalla redazione di PopCornClub

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